mercoledì 2 gennaio 2008

La colpa, il dolo, il capodanno

Dopo un capodanno dove sembra essere legittimo festeggiare sparando colpi di pistola, volevamo commentare con due righe un articolo di Repubblica e un relativo post sul blog di Vincenzo Borgomeo. Perdonateci lo schematismo:
  1. È facile dire che uno ubriaco fradicio, che va 200 orari, sorpassa in curva, e non ha la patente è un criminale. Il problema è che si mette questi soggetti nello stesso calderone di chi ha bevuto un aperitivo. Abbiamo spesso e sempre di più l'impressione che l'obiettivo sia mettere in galera gente (a prescindere dalle effettive responsabilità e dal grado di colpa), e non preoccuparsi della sicurezza stradale. Se effettivamente il tema fosse questo, si andrebbe effettivamente a proporre delle sanzioni progressive e che vadano a penalizzare soprattutto la reiterazione.
  2. Leggevamo un commento che paragonava la guida in stato di ebbrezza a sparare dalla finestra con un fucile. Bene, sapete che sanzione prevede la legge se uno spara dalla finestra di casa? Praticamente nessuna (a meno che, ovviamente, non stia mirando a qualcuno).

sabato 22 dicembre 2007

I settantenni

Un settantenne ha in media i riflessi del 30% più lenti rispetto ad un giovane di 25 anni. O, il che è la stessa cosa, un settantenne ha gli stessi riflessi di un giovane di 25 anni con un tasso alcolico di circa 0,7. Provocazione: perché quest'ultimo viene multato, e il primo no?

venerdì 21 dicembre 2007

Usare il vivavoce equivale a un tasso alcolico di oltre 1,5l!

Perché il vivavoce è legale, anzi è obbligatorio utilizzarlo per telefonare mentre si guida? L'utilizzo del vivavoce, come è dimostrato da uno studio inglese (ma ce ne sono molti altri) comporta un rallentamento dei riflessi paragonabile a quello causato da un tasso alcolico di circa 1,5-2,0. In effetti, crediamo a tutti sia capitato di imbattersi in qualche automobilista impegnato in conversazioni telefoniche, e magari essere stati anche coinvolti in qualche manovra "non esattamente da manuale di guida".

La ragione è nel meccanismo psicologico per cui essendo impegnati in una conversazione con qualcuno che non è fisicamente presente, ci si "astrae" dal luogo fisico in cui ci si trova (il posto di guida!). Questo meccanismo di "astrazione" è ancora più forte che nel caso del cellulare, dato che almeno con quest'ultimo si parla con un "oggetto fisico". Il cellulare, appunto.

Un po' di domande vengono spontanee:
  1. Perché non si sanziona chi guida con il vivavoce nello stesso modo di chi guida con un equivalente tasso alcolico?
  2. Perché si obbliga per legge ad usare il vivavoce anziché il telefonino? Forse, perché è molto più facile fare le multe a chi usa il telefonino?

mercoledì 19 dicembre 2007

Se tutto questo serve a salvare anche una sola vita, va bene! O no?

Più di qualcuno dice: è vero, questo accanimento è eccessivo, ma se serve a salvare anche una sola vita va bene lo stesso. Anche se non è sicuramente un'affermazione popolare, pensiamo che non sia così.
  1. Il discorso potrebbe avere senso se e solo se fossero attivate tutte le altre iniziative necessarie per la sicurezza stradale (miglioramento delle infrastrutture, prevenzione della guida azzardata e della guida distratta), altrimenti è uno spreco di risorse che potrebbero utilizzate in modo più funzionale alla sicurezza stradale. Il tempo degli agenti di polizia, così come il loro numero, non è infinito: se fanno una cosa, non possono farne un altra. E lo stesso vale per i soldi spesi nell'attrezzatura utilizzata per fare i controlli.
  2. Non è in ogni caso tollerabile rinunciare a principi come quello dell'equità delle sanzioni, l'esattezza del giudizio, la certezza del diritto, che vengono attualmente del tutto calpestati (dato che il test ha un margine di aleatorietà elevato, e sempre "verso l'alto", e soprattutto che difficilmente uno prima di mettersi alla guida ha modo di verificare se è o meno entro i limiti). Negli ultimi secoli, ci sono state rivoluzioni, e guerre, per conquistare tali diritti, e rinunciare ad essi vuol dire mancare di rispetto alla memoria dei milioni di morti che si sono sacrificati in nome di tali diritti.
  3. Se la logica è quella di eliminare qualunque possibile rischio minimo, allora perché non si obbligano tutte le persone a chiudersi in casa, dato che è possibile che mentre camminano per strada impazziscano e uccidano un passante, mangiandone poi le interiora? Perché il "danno" dello stare chiusi in casa non è commisurato al rischio. Quindi: esistono dei "numeri" che dimostrano che una birra o due nell'arco di una serata comportano effettivamente un rischio rilevante? Noi non li abbiamo ancora trovati. Se qualcuno li ha, siamo a disposizione per pubblicarli: ma, per favore, numeri che non mettano sullo stesso piano uno che ha bevuto una birra ed uno che si è bevuto otto gin tonic e fumato una canna.

lunedì 17 dicembre 2007

Come i comuni e lo Stato hanno fatto diventare una buffonata la sicurezza stradale

La sicurezza stradale è in Italia solo una scusa per fare soldi, purtroppo. E lo Stato e i comuni hanno quantomeno perso molte occasioni per trattare in modo serio il problema.

  • La velocità
    Spesso viene detto che la velocità è una delle prime cause di incidenti stradali. In parte è vero, ma è soprattutto la prima scusa che viene usata per fare multe. Se c'è una correlazione tra velocità e incidenti, perché non alzano un po' i limiti di velocità e si lasciano sempre accesi i "tutor" (gli autovelox che calcolano la velocità media), (ad esempio 150Km/h)? In questo modo si eliminerebbero in modo sistematico i comportamenti più a rischio: la gente impara che oltre una certa velocità viene certamente multata, e pertanto si guarda bene dal superare di così tanto il limite. Se invece si tiene il tutor acceso solo il tempo necessario a raccogliere un po' di soldi (leggetevi questo articolo di Repubblica!) con un limite oggettivamente basso vuol dire che l'obiettivo non è minimamente la sicurezza stradale, ma solo fare cassa.
  • I Photored
    Passare con il rosso al semaforo è oggetivamente uno degli elementi di rischio maggiore, con cui si può causare incidenti anche gravi. I comuni che hanno iniziato ad utilizzare sistemi di rilevazione automatica di questo tipo di infrazioni, però, hanno ancora una volta dimostrato quanto poco siano interessati alla sicurezza stradale, e quanto piuttosto a raggranellare soldi. In molti casi è stato addirittura ridotta a livelli ridicoli la durata del giallo, allo scopo di fregare (non c'è un altro termine...) più automobilisti possibile. Se l'obiettivo fosse la sicurezza, il photored potrebbe scattare uno-due secondi dopo che è già diventato rosso, non prima, in modo da punire (in modo sistematico!) chi commette una vera infrazione.

sabato 15 dicembre 2007

Le statistiche sugli incidenti stradali sono una presa in giro: un articolo di Repubblica

Vi segnalo, e riporto di seguito a futura memoria, un articolo di Repubblica del 12 dicembre 2007 sulle vere e proprie falsificazioni che vengono fatte sulle statistiche sugli incidenti stradali.

Parlare di sicurezza stradale? Difficile, quasi impossibile: manca la materia prima. Ossia i numeri. Quelli che abbiamo a disposizione sono infatti vecchi e inattendibili: ora (a pochi giorni dal 2008...), sono stati infatti appena resi noti dall'Istat e dall'Aci i dati degli incidenti stradali relativi al 2006. Dati fra l'altro pieni di lacune e, soprattutto, discordanti con quelli rilasciati lo scorso anno.

Ma andiamo per gradi. Secondo l'Istat nel 2006 su strade e autostrade italiane si sono registrati 238.124 incidenti, con 5.669 morti e 332.955 feriti, con una leggera diminuzione del numero degli incidenti (-0,8%), dei morti (-2,6%) e dei feriti (-0,6%). Ma c'è poco da stare allegri. E non solo perché, in media, ogni giorno si hanno 652 sinistri, con 16 morti e 912 feriti: questi numeri sembrerano positivi solo grazie ad un trucco. Sono stati infatti "aggiustati" i dati e le percentuali dell'anno precedente.

"Infatti - spiegano all'Asaps, associazione amici polizia stradale - se ci rapportiamo ai dati del 2005 distribuiti nel dicembre 2006, le cifre parlavano tutt'altro linguaggio, risultava allora che il numero complessivo dei sinistri rilevati era di 225.078, dato ora corretto in 240.011, con un incremento di 14.933 sinistri rilevati (+6,6%), i morti erano stati segnalati in un numero complessivo di 5.426, dato ora corretto a 5.818 (ben 392 morti in più e una differenza del 7,2%, rispetto alla cifra iniziale), i feriti nel bilancio assestato, ammontano a 334.858 mentre inizialmente erano stati dati a 313.727, quindi la correzione è di 21.131 ingressi al pronto soccorso (+6,7%) rispetto ai primi dati distribuiti lo scorso anno. Il tasso di mortalità rimane inchiodato a 2,4 anche per il 2006, come per il 2005".

Questo significa che i numeri del 2005 (sui quali abbiamo scritto, e sui quali sono state fatte tante riflessioni) erano fasulli. Una cosa piuttosto grave, così come è grave il fatto che oggi vengano corretti come se nulla fosse nella misura del 7%...

Ma non basta: questi "aggiustamenti" di numeri, oltre a rendere ridicole le riflessioni sull'andamento degli incidenti del 2006, falsano anche i dati sul lungo periodo. Se infatti consideriamo che complessivamente nel periodo 2000-2006 gli incidenti sono diminuiti appena del 7,2%, passando da 256.546 a 238.124, i feriti da 360.013 a 332.955 sono diminuiti del 7,5% e i morti, passati da 7.061 nel 2000 a 5.669 nel 2006 sono calati del 19,7%, allora è inutile parlare di grandi passi avanti sul piano della sicurezza stradale.
(12 dicembre 2007)

venerdì 14 dicembre 2007

Perché vi sta tanto sulle balle che venga punito chi guida ubriaco?

Non ci affatto sulle balle che venga punito chi guida realmente ubriaco. Ma:
  1. Se vi fossero iniziative organiche sulla sicurezza stradale, nulla da dire. Ma siccome quella della guida in stato di ebbrezza è una pura e semplice specchietto per le allodole con cui si vuole far credere all'opinione pubblica che ci si preoccupa della sicurezza stradale, quando non si fa praticamente nulla (anche perché non si vuole spendere per investire in sicurezza), e la sicurezza viene semplicemente usata come scusa per "fare cassa", inserendo autovelox e photored che hanno il puro e unico scopo di raccogliere soldi (tanto è vero che quando era stato proposto che i soldi delle multe non andassero più ai comuni, diversi sindaci avevano minacciato di non fare più controlli...)
  2. Non troviamo corretto fare di tutta l'erba un fascio, equiparare chi ha bevuto una birra a uno che si è bevuto una bottiglia di whisky e magari fumato un paio di canne, è semplicemente ridicolo. Inoltre, torniamo a dire: la misurazione deve essere precisa ed affidabile, mentre adesso ci sono dei margini di aleatorietà inaccettabili. Se si vuole combattere la guida in stato di ebbrezza, si aumentano i controlli e gli interventi, in modo da individuare ed eventualmente punire chi guida effettivamente in stato di ebbrezza: se invece si abbassano i limiti e alzano le multe per prendere "a caso" più gente, semplicemente si prende in giro la gente. Non solo: si ledono anche alcuni diritti fondamentali come quello della proporzionalità della pena alla colpa e dell'equità della giustizia.

giovedì 13 dicembre 2007

Allora da cosa sono causati gli incidenti stradali?

Il 100% degli incidenti mortali avvengono sul 3,2% della rete stradale (dati ACI, agosto 2007). Inutile dire che come dato statistico è tutt'altro che secondario. Del resto, crediamo che l'esperienza personale di ciascuno di noi confermi questo: a tutti è capitato di rendersi conto della pericolosità struttrale di certe strade, ad esempio per la cattiva illuminazione. Se si provvedesse ad illuminare adeguatamente gli incroci e i passaggi pedonali, il numero di incidenti stradali verrebbe (realmente) ridotto in maniera drastica.
Un'altra iniziativa semplice ma per qualche motivo totalmente ignorata è quella di lasciare accesi i semafori di notte: i semafori lampeggianti creano spesso difficoltà di attraversamento dell'incrocio, quando non lo trasfromano in una specie di roulette russa (soprattutto per i pedoni).
Sono anche frequenti gli incroci in cui l'intersezione (a "Y") avviene con un angolo tale che diventa difficile per chi arriva sia vedere negli specchietti altre auto sia vederle di lato.

Ovviamente, non è solo colpa delle strade: anche i guidatori hanno le loro responsabilità. In questo senso le due prime cause di incidenti stradali, su cui non si interviene in nessun modo, sono la guida azzardata e la guida distratta. Notare però che guidare in modo azzardato è diverso dal semplice "eccesso di velocità", così come la guida distratta non equivale alla pura e semplice guida in stato di ebbrezza.

martedì 11 dicembre 2007

Perché la nuova legge sulla guida in stato di ebbrezza è sbagliata

La nuova legge sulla guida in stato di ebbrezza è sbagliata in quanto prevede sanzioni sproporzionate, e soprattutto applicate ed applicabili con margini di aleatorietà che non sono accettabili in un paese civile. Intendiamoci: non intendiamo giustificare chi veramente guida in modo pericoloso (non solo a causa dell'alcool) ma stimolare una discussione seria sui problemi della sicurezza stradale, discussione che oggi manca, sostituita dalla ricerca forcaiola di capri espiatori, trascurando i reali problemi.

L'alcool è veramente causa di incidenti stradali?

Permetteteci la provocazione: sulla stampa non sono mai state riportate statistiche che lo dimostrino in modo univoco. Indubbiamente l'alcool rallenta i riflessi e ha gli altri effetti noti, e possiamo ipotizzare in grosse quantità aumenti la probabilità di incidenti. Ma le statistiche presentate sui giornali sono metodologicamente sbagliate.

Per due motivi: innanzi tutto, qualunque incidente in cui qualcuno in cui è coinvolto è "in stato di ebbrezza" viene attribuito all'alcool, a prescindere da altre possibili concause (caso limite: se mi nascondo sotto un albero e mi butto sotto la macchina di uno che passa ed aveva bevuto un paio di birre, l'investimento viene attribuito all'alcool). Insomma, esattamente come il problema delle autoradio che avevamo citato nel primo post.

Per seconda cosa, l'unica statistica che è significativa è il confronto del numero reale di guidatori "sobri", del numero di guidatori "ebbri"(*) con il numero degli incidenti che coinvolgono le due categorie: tutte le altre statistiche basate su presunte inferenze di dati relativi a fattori fisiologici sono del tutto prive di significato e non reali. Insistiamo ancora su questo punto: l'unico dato che è ha senso è il confronto tra la percentuale di "ebbri" che sono coinvolti in incidenti e la percentuale di "sobri" che sono coinvolti in incidenti, se si usano dati diversi, si falsificano pesantemente i risultati.

Questi dati sono chiaramente più difficili da trovare e da stimare: noi abbiamo trovato questi due numeri:
  • Un'intervista sul Corriere del Veneto al Procuratore di Treviso Fojadelli citava il dato che a metà dei conducenti fermati dalle pattuglie in servizio nella Marca Trevigiana sarebbe stato rilevato un tasso alcolemico oltre ai limiti.
  • in base ai dati forniti dal Servizio epidemiologico del Veneto, un terzo degli incidenti mortali vede coinvolti automobilisti che hanno "esagerato" con l'alcool
Se questi dati fossero realmente quelli corretti, l'esito sarebbe clamoroso: infatti, confrontando la percentuale di automobilisti sobri ed ebbri (50% e 50%) e quella di incidenti che li vede coinvolti (66% e 33%) emergerebbe che i guidatori sobri hanno addirittura il doppio di probabilità di essere coinvolti in incidenti mortali rispetto a quelli "ebbri". Possibile? Potrebbe essere che, in realtà, la maggior parte della gente adegui la guida alle proprie condizioni fisiche, e magari addirittura eviti manovre azzardate (che sono una delle prime reali causa di incidenti) che normalmente avrebbero fatto, salvandosi così da incidenti. Davvero l'alcool fa bene alla sicurezza stradale? Difficile dirlo, possiamo stiamo usando dati parziali, ma il dato dovrebbe fare venire qualche dubbio sul senso dell'accanimento.

NB: siamo dispostissimi a riconoscere che i nostri dati sono sbagliati, se qualcuno ne ha di migliori, ma a condizioni che la metodologia sia corretta (ancora una volta: confronto % sobri-ebbri circolanti e sobri-ebbri coinvolti in incidenti).

L'etilometro: troppo inaffidabile
Un secondo punto, più importante, per cui la legge sulla guida in stato di ebbrezza è sbagliata è che l'etilometro non è uno strumento affidabile e i test vengono svolti in modo approssimativo. Infatti, ci sono diversi fattori che possono influenzare il risultato del test. Tralasciandone molti, vale la pena citarne due: l'aver bevuto da poco e l'aver fumato. Infatti, il principio dell'etilometro è che una parte costante dell'alcol presente nel sangue traspira nello scambio anidride carbonica-ossigeno nei polmoni. Ma per avere una misurazione corretta, è ad esempio necessario che l'alcol misurato nel fiato provenga tutto dai polmoni: la presenza di alcool nel cavo orale "sballa" in modo pesante la misurazione.
Questa "sensibilità", se così vogliamo definirla, dell'etilometro, non è una cosa che ci inventiamo noi, ma è riportata nei manuali d'uso (reperibili su Internet) di uno qualsiasi degli etilometri in commercio, che ad esempio avvisano che bisogna aver finito di bere da almeno 30 minuti prima di effettuare la misurazione. Si tratta di fattori che valgono in tutti i casi che non dipendono dalla qualità dell'etilometro, ma dalla fisiologia, ad esempio dalla presenza fisica di alcool in bocca, in quanto l'etilometro, per quanto preciso, non può che misurare l'aria che riceve, che se è alterata rispetto alle condizioni "di laboratorio" rende il test non significativo.
Sottolineiamo: non si tratta di essere in cerca di un modo di "scamparla", ma quello di cercare un'applicazione corretta ed equa delle norme. È contro ogni principio di democrazia quello di condannare (tanto più se penalmente) in base a valutazioni approssimative.

È come guidare senza tachimetro
L'ultima considerazione, ancora più importante, che facciamo oggi è questa: ammesso e non concesso che l'alcool sia effettivamente altamente pericoloso anche in piccole quantità, ammesso e non concesso che l'etilometro sia ragionevolmente affidabile nella misurazione, è illegittimo perseguire senza dare la possibilità alle persone di sapere se sono dentro i limiti o meno. Se chi commette un reato lo fa senza avere la possibilità di rendersi conto di commetterlo, bisognerebbe discutere sul fatto che tale azione sia effettivamente un reato.
In altre parole: oltre alle multe, bisognerebbe dare la possibilità alla gente di sapere prima di partire se è dentro i limiti o meno, ad esempio distribuendo degli etilometri in tutti i locali dove è servito dell'alcool. Cosa che toglierebbe anche molti dubbi attuali: uno dei maggiori problemi infatti è che nessuno sa bene che cosa vuol dire 0,50g/l (a quanto corrisponde? che sensazioni ha uno che ha quel tasso alcolico?).
Altrimenti, è come inasprire le sanzioni sull'eccesso di velocità, ma avere tutte le macchine in circolazione senza tachimetro...



(*) Non utilizziamo il termine "ubriachi" perché l'ubriachezza, di cui non è in discussione la pericolosità, è cosa diversa da un tasso alcolemico oltre i limiti di legge.

mercoledì 5 dicembre 2007

Le autoradio sono la prima causa di incidente stradale

Le autoradio sono la prima causa di incidente stradale. Secondo diverse statistiche, oltre il 95% delle automobili coinvolte in incidenti stradali hanno un'autoradio installata.

  1. Il volume della radio, infatti, copre i rumori del traffico, e impedisce di conseguenza di sentire macchine in avvicinamento, con il risultato di aumentare notevolmente il rischio di incidente.
  2. È dimostrato da diverse ricerche che l'ascolto di musica ha effetti sull'umore e sul sistema nervoso, con la possibilità che chi guida si senta incentivato a "spingere" di più sull'acceleratore.
Di conseguenza, per la loro estrema pericolosità, le autoradio vanno vietate in quanto causa di incidenti stradali.

Pensate che stiamo dicendo stupidaggini? Eppure sull'alcool il ragionamento è esattamente lo stesso.